Tre Cime di Lavaredo: un arrivo davvero epico per la Granfondo 3Epic
Poche volte mi è successo di arrivare alle lacrime dopo una gara... domenica è stato uno di quei casi. Una gara fantastica la 3Epic Road Cycling, che mi ha davvero colpito al cuore sotto tutti gli aspetti, senza nulla da invidiare ad altre simili manifestazioni, forse più conosciute. Il nome "3Epic" credo sia proprio azzeccato e l'arrivo in quota, alla base delle Tre Cime di Lavaredo, è una delle sue chicche!
Vado però in ordine. Sono arrivato ad Auronzo di Cadore sabato verso mezzogiorno e, dopo aver ritirato velocemente il pacco gara, mi sono diretto all'albergo, prenotato a Misurina, con vista sull'omonimo lago. Con il senno di poi, forse fin troppo lontano dalla partenza della gara... e poi si capirà il perché di questa mia riflessione.
Questa volta ero totalmente da solo, visto che la mia Paoletta era prenotata dalle sue amiche per un addio al nubilato al mare. Esatto: io in montagna a faticare e lei al mare a rilassarsi! Raramente mi è capitato di viaggiare da solo. Non poter condividere lo spettacolo delle Dolomiti con la mia Paoletta mi fa un po' strano, ma ciò mi permette sicuramente di prendermi tempi e spazi che in coppia devono essere per ovvi motivi sacrificati. Quindi non voglio vivere assolutamente questo momento con tristezza, ma con la voglia di godermi ogni singolo momento!
Questa volta ero totalmente da solo, visto che la mia Paoletta era prenotata dalle sue amiche per un addio al nubilato al mare. Esatto: io in montagna a faticare e lei al mare a rilassarsi! Raramente mi è capitato di viaggiare da solo. Non poter condividere lo spettacolo delle Dolomiti con la mia Paoletta mi fa un po' strano, ma ciò mi permette sicuramente di prendermi tempi e spazi che in coppia devono essere per ovvi motivi sacrificati. Quindi non voglio vivere assolutamente questo momento con tristezza, ma con la voglia di godermi ogni singolo momento!
Ecco... tempo di sistemarmi in camera e inizia a piovere! Ma che tristezza!!! ...un vero peccato perché avrei voluto provare con calma la salita alle Tre Cime di Lavaredo, dove si arriverà con la gara. Giù verso Auronzo invece il cielo pare molto più sereno e decido quindi di spostami in macchina per una breve pedalata, magari provando un pezzo della lunga strada che risale la valle fino a Misurina. Ed è stata alla fine la scelta ideale: salendo ho ritrovato il cielo ancora cupo, con qualche rovescio qua e là, e ho così girato la bici ai -5 km dal lago tornando indietro per un bel gelato.
Dopo cena, avendo stranamente già preparato la bici (cosa che solitamente faccio appena prima di andar a dormire), ho deciso di far una passeggiata intorno al lago con il cellulare in mano per fare foto davvero carine. Erano pochi km ed accender Strava mi sembrava un po' una cafonata, ma il Relive con le foto che ne è venuto fuori è davvero carino:
Domenica mattina tutto pareva filare liscio, se non fosse che il dover liberare la camera dell'albergo mi ha fatto perdere più tempo del previsto e così sono arrivato in griglia alle 7.14, concedendomi solo qualche secondo per un paio di foto.
La partenza del gruppo Lavaredo 100, quelli del percorso lungo, era fissata alle ore 7.15 e infatti immediatamente ho sentito lo speaker iniziare il countdown per il via. Fortunatamente arrivando in Auronzo ho trovato un gentilissimo ciclista che, facendo il percorso medio (denominato Comelico 80), sarebbe partito alle 8.15 e quindi ho lasciato a lui l'incombenza di portare agli organizzatori la mia sacca con il cambio che poi avrei ritrovato all'arrivo in cima alle Tre Cime di Lavaredo (davvero un ottimo servizio, altra chicca di questa gara!).
Come avevo anticipato nel post precedente, era una gara nuova per me per due motivi: qui non ho mai pedalato e, a differenza delle altre granfondo, le classifiche sono stilate solo sommando i tempi delle singole cronoscalate delle salite. Essendo arrivato con così tanto ritardo in griglia, sono praticamente ultimo alla partenza. Essendoci già una prima cronoscalata poco dopo il via (che da Auronzo portava a Danta di Cadore in 10,5 km alla pendenza media del 5 %), questa non era sicuramente la posizione ideale se avessi voluto far davvero bene, in quanto rischiavo di trovare ingorghi di ciclisti meno allenati ed a cui magari non interessa la classifica. Tutto sommato sono riuscito però a destreggiarmi bene perché la strada era abbastanza larga per effettuare quasi sempre i sorpassi senza perdere troppi secondi e mantenendo bene la mia velocità. Su questa salita, percorsa anche dai partecipanti del percorso medio di 80 km, risulterò alla fine essermi classificato 36° su circa 830 ciclisti in gara, quindi niente male e sicuramente meglio di quanto mi aspettassi...
E' però sulla seconda salita che forse ho "aperto di più il gas". Anche questa salita misurava circa 10 km (pendenza media 5,7 %) e da Ponte sul Piave portava a Forcella di Zovo, con pendenze arcigne nella prima parte, poi un pezzo in piano prima degli duri km, fino a dove l'asfalto lasciava spazio allo sterrato e le pendenze diventavano le più dure. In questa cronoscalata, dove passava solo chi affrontava il percorso lungo, mi sono classificato addirittura 12° su 588... mai stato così in alto nelle classifiche di una granfondo!
Ho affrontato la difficile discesa in modo molto prudente. Come tutti del resto, dato che la strada era molto ripida, con molte pericolose canalette di scolo dell'acqua piovana. E' però nel lungo tratto di trasferimento verso la terza salita che ho commesso il più grosso errore della giornata. Non essendo un tratto cronometrato me la sono presa con troppa calma, facendo il fotografo, ridendo e scherzando ai ristori... insomma, un po' stile cicloturista! E così mi sono fatto superare da alcuni gruppetti di ciclisti, che si sarebbero però rivelati fondamentali per riuscir a fare un ottimo tempo finale.
Essere in un buon gruppo sarebbe stato infatti importante, non tanto sulla successiva terza salita di 3,8 km alla pendenza media di 6,7 % che riportava verso Auronzo di Cadore tramite il Passo Sant'Antonio (salita affrontata praticamente da solo, arrivando 37° sui 830 ciclisti del medio e del lungo), ma sulla quarta lunghissima salita di giornata con il quale da Auronzo di Cadore si arrivava a Misurina dopo 22,5 km alla pendenza media inferiore al 4 %, media che risulta però dalla somma di un lungo falsopiano superiore ai 15 km e una salita vera per la parte finale di circa 7 km. Quindi esser in compagnia avrebbe fatto davvero la differenza. Invece ci ritroviamo solo in tre ed io mi sono offerto come "agnello sacrificale" facendo la locomotiva per la maggior parte del falsopiano, forse esagerando anche nell'andatura, e ritrovandomi senza energie quando la strada iniziava ad impennare. Gli ultimi tornanti erano per me sofferenza pura... sensazioni pessime, quasi come il famoso KO sul Passo Rombo all'Oetztaler 2016. Ma questa volta sapevo di aver gestito bene l'aspetto del reintegro alimentare e idrico: era solo questione di gambe... e come dico alcuni, quando non hai più le gambe, devi metterci il cuore! Ho così trovato un'andatura che mi permettesse di rifiatare un po', dato che poi ci sarebbe stata ancora l'ultima salita, che a detta di tutti è la più dura. La classifica della cronoscalata fino a Misurina dimostra il mio calo in questo tratto di gara: infatti mi sono classificato 111° sugli 830 ed è un gran peccato perché sono sicuro che un bel 5 minuti in meno sarebbe stato in teoria alla mia portata.
Arrivato al ristoro di Misurina, ho sinceramente valutato di terminare la mia gara con anticipo in quanto l'organizzazione dava questa possibilità a chi affrontava i percorsi medio e lungo, stilando classifiche a parte per chi non arrivava su fino alle Tre Cime. Avevo tanto tempo a disposizione dato che per classificarsi bisognava terminare la gara entro le ore 16:00 e non erano ancora le 13.00. In quel momento ho trovato anche alcuni compagni di squadra che mi hanno incitato ad arrivare in cima; e d'altronde sono il primo a pensare che andare a fare la 3Epic Tre Cime di Lavaredo, senza far la salita delle Tre Cime di Lavaredo... non è che abbia molto senso!
Così come potete vedere ho fatto qualche foto, ho inviato qualche messaggio e, dopo aver mangiato qualche mandorla, preso qualche pezzo di frutta e fatto un po' di stretching... via verso l'ultima cronoscalata, cercando ritrovare un ritmo che mi permetta di classificarmi bene nonostante la défaillance sulla salita precedente. Tutto sommato è una salita breve, viste quelle già affrontate in precedenza: meno di 7 km, con un primo tratto duro ma breve, poi una parte facile che prevede anche una breve discesa in cui si riesce ancora a respirare bene, prima degli ultimi 3 km molto tosti, con pendenze intorno al 15-16 %, fino allo striscione d'arrivo. Sono salito bene ed in questo tratto mi sono classificato 33° su quasi 650 persone che hanno deciso di terminare la gara in quota, quindi in linea con le altre salite.
Dopo lo striscione non nego di essermi emozionato, così come è avvenuto altre volte solo alla Maratona delle Dolomiti, per la faticaccia fatta gli ultimi km di Misurina, per la soddisfazione di esser andato comunque bene, per la maestosità e la bellezza di queste montagne, per il fatto di esser consapevole che sono davvero fortunato... E posso ritenermi davvero soddisfatto anche della classifica finale: 28° assoluto su circa 500 e 6° della categoria Junior (e premiavano i primi cinque...).
Questo è il Relive della mia 3Epic che, con le tante foto che ho fatto, è venuto davvero bene:
Questo è invece il mio giro su Strava:
Da segnalare infine anche il ricco pasta party finale, con tre tipi di pasta (panna, ragù o pomodoro), verdure e salsiccia, birra, pane, strudel... decisamente graditi!
Purtroppo mi è toccato subito rientrare verso casa, ma sono sicuro che tornerò ancora in questa valle in altre occasioni, magari con la mia dolce metà!
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